mercoledì 19 settembre 2012

La Solitudine di Molecole e Imperatori




Sostanzialmente è così: hanno commercializzato questo profumo che ha solo una molecola. Da cui il nome, Molécule. Insomma, pochi fronzoli.
Ora, non che io abbia una conoscenza seppur minima di molecole e profumi, ma mi pare di ricordare che alla voce ingredienti la lista sia parecchio lunga, di solito, tra muschi fiori ambre e patchouli.
La fregatura è che, di ‘sta molecola, solo i puri di naso ne possono godere. Indefinibile, indecifrabile, ineguagliabile. Una magia che si adatta all'odore naturale della pelle di ognuno, e lo sprigiona in maniera irresistibile. Per chi la coglie, certo; perché la stragrande maggioranza della popolazione si limita a scambiarla per acqua elegantemente imbottigliata. (Per fortuna, mi vien da dire, che non è che tutti profumano di giglio, ecco).
Mentre sezionavo il mio avambraccio e mi imbevevo dell’ineguagliabile niente della molecola, mi è tornata alla mente la storia di Andersen “Il vestito nuovo dell’Imperatore”. La storia ha per protagonista un vanesio reale che viene  raggirato da due sarti improvvisati, che promettono di tessere stoffe talmente raffinate da essere visibili solo agli uomini che ne sono all’altezza. E allora tutti ad elogiare i disegni e i colori, troppo imbarazzati per ammettere che, in realtà, stanno ammirando due telai vuoti.

A quanto siamo disposti a credere, prima di ammettere di essere di fronte al nulla?
Creme miracolose, corsi di autocompiacimenti vari, fidanzati bugiardi, ognuno ha uno scheletro nell’armadio. E quanto è rassicurante credere ai farò dirò ti/mi cambierò. 
Ho avvolto cosce in cellophane ripieni di alghe provenienti da mari più morti che vivi, brindato con bottiglioni di decotti di erbe molto poco aromatici, auspicato fini indolori per improbabili storie. Ma lo specchio riflette del flaccido bianchiccio, come fossimo sempre in quell'imbarazzante momento che è la prova bikini. E la fregatura è, si può essere flaccidi pure dentro, come se fuori non bastasse.
La morale della storia è che l’imperatore sfila nudo davanti al popolo di cui è sovrano, io continuo ad annusarmi come un bracco sotto anfetamine, e sono quasi sicura che c’è qualcuno che crede di aver avuto quello che “come me nessuno mai”.
Insomma, di Fiabe Sonore ce ne saranno state mille, ma qua nessuno pare averci capito una mazza.

Per chi volesse giocare al bracco come me: