venerdì 2 dicembre 2011

Non tutti i bombi vengon per pungere

Certe giornate sono più speciali delle altre, e per fartelo notare si mettono un bel fiocco tra i capelli.
Avere un cielo più blu del blu e un sole molto poco nordico è già assez spécial in Belgio, soprattutto se aspetti un bus che non arriva.
Il mio spirito caritatevole, eredità di un passato da scout e di una infanzia plagiata da suore non troppo pie, nota una bisognosa vecchietta con palesi problemi di deambulazione. Scatto in piedi e chiedo con tono premuroso se posso portarle la borsa, che poi ho scoperto essere la più pesante del pianeta. Lei incredula accetta, si accomoda sulla panchina e inizia a dondolare i piedi in quel modo tipico di chi è abituato a sentirsi sempre sull'altalena, e che io invidio da quando ho superato il metro e quaranta.
"Colombiana", mi dice. Benissimo, adoro la letteratura sudamericana. Iniziamo dunque. L'epopea familiare ha tutti i crismi, dal marito assassinato da crudeli banditi all'abbandono dei figli, da gravi malattie misteriosamente in stand by al lavoro di nero vestito che la obbliga a faticare più di quanto avrebbe bisogno.
Mi sta spiegando come preparare una qualche piatto tradizionale che apparentemente in Colombia mangiano con tutto, quando arriva un bombo.
Il sufi fidanzato mi dice sempre che io sono molto più grande degli insetti, e che questo è motivo sufficiente  per mantenere saldi i nervi, ma la sua teoria non mi ha mai convinto, e mi scateno in scoordinati movimenti da tarantolata. Lei mi guarda, e mi chiede cosa stia facendo.
"Ho paura che mi pizzichi", le dico.
"No, non è qui per pizzicare, vedi? E' venuto a portare un messaggio".
Mi riaccomodo ed evito di incrociare gli sguardi perplessi dei nordici che non si scompongono MAI, nemmeno a rischio della vita, e ascolto la parte più interessante della storia.
Pare che in Colombia ci si ecciti parecchio quando un bombo ti svolazza intorno per un po', perchè sono portatori di novità. E lei ovviamente ha un aneddoto che fa proprio al caso nostro.
Era piccola, e dopo un incontro ravvicinato con il suddetto insetto la madre la fa correre a casa in preda al panico. Si cambiano i lenzuoli, si strofina per terra, si preparano i piatti più prelibati, si mettono fiori nei vasi e ci si da una bella lavata. Tipo una festa a sorpresa in cui non si sa chi è l'ospite d'onore.
Morta di fatica, la nostra protagonista si accascia sulla sedia e aspetta, impaziente. Tempo due minuti e Tadaaaaaaaaa! Lo zio scomparso apre la porta, mentre le lacrime di gioia si sprecano.
(Cara Raffa, le Carrambate sono più vecchie di te, apparentemente).
"Era questo il messaggio del bombo per te", conclude. "Avrai una bella sorpresa, ne sono sicura".
Poi arriva il bus, io le passo la pesantissima borsa e lei mi augura una vita felice.
Devo dire che può essere che io abbia modificato alcuni particolari perchè, con 3 denti operativi, Marta Lucìa del Carmen fa come può.
Quando nel pomeriggio sono andata a firmare il contratto del nuovo lavoro ho mandato un bombo virtuale al fiocco sui capelli della mia giornata.
Il sufi fidanzato dice che poteva essere un santo. Io non ne ho idea, ma ogni volta che aspetterò il bus 80 cercherò due piedi che dondolano dalla panchina.

4 commenti:

NickIbba ha detto...

Oggi mi sento che avrei bisogno anche io di una carrelata di aneddoti di una anziana signora saggia, se poi arriva anche il bombo propiziatore tanto meglio. Prenderò il bus anziché la metro per aiutare il destino...faccio bene?

lucia ha detto...

fai benissimo! cercala, è piccina, capelli bianchi bianchi e 3 denti.. in bocca al lupo! mua! x

Chloé ha detto...

Un bourdon, une histoire, un boulot! Bonne nouvelle! J'ai beaucoup aimé ce post, il est comme une petite aventure sucrée et poétique. Baci

lucia ha detto...

merci chloé! you amaze me - you must have learnt italian over night! genius, that's what you are! x