venerdì 18 novembre 2011

Sinonimi e contrari

famosi esponenti delle coppie di contrari
Ieri, col corpo nella posizione della montagna, pensavo alla coppia che avevo visto qualche ora prima. Lei: frangia perfetta, jeans perfetto, Converse perfette. Lui: basetta perfetta, banana perfetta, tatoo perfetto. Nel paradiso dei rockabilly Elvis applaudiva estasiato. Ci sono coppie che ti schiaffeggiano virtualmente da quanto sono ben assortite. Passeggiano mano nella mano, non curanti di ciò che è all'infuori di loro, godendo della propria reciprocità. La mia amica Issima è una felice appartenente a questo gruppo di fortunati, è una di quelli che parla sempre al plurale, e che vivrà una vita fatta di felicità al sapore di frico e dischi vintage. Ovazione. Sipario.
Poi ci sono tutti gli altri, che si dimenano tra una camicia troppo grande, una radio con un gitano che si dispera, una battuta che non fa ridere e uno smalto incomprensibile.
E, quando passeggiano mano nella mano, ciò che è all'infuori di loro li osserva talmente stranito che questi finiscono per curarsene, forse troppo.
La vita, surprise surprise, è un po' meno liscia per le coppie di contrari. Nella mia collezione ho delle perle non da ridere, tanto che mia zia quando mi vede mi sussurra "Ancora non abbiamo capito come sei riuscita a tenertelo, questo". Don't ask, zia.
Cosa succede, però, quando ci si spinge troppo in là? Che all'inizio son capaci tutti a fingere interessamento  verso il nuovo e lo sconosciuto, ti prego spiega le mie vele, ti seguirò ovunque, questa è una realtà che trovo oltremodo affascinante, roba così. E poi, ad un certo punto, devi sporcarti le mani. Il fascino fa un inchino e ti saluta, mentre la paura cerca un posticino comodo, che vuol fare la Madama.
Vivere con il diverso vuol dire partecipare al diverso? Temo di si. Ma può essere che nel farlo ci si allontani  da dove si era partiti. Non che questo sia necessariamente un male, però è quasi sicuramente una forzatura. E a me piace forzarmi solo dentro un corpetto.
Ora, non ho idea di quale sia la soluzione alla difficile situazione, ma so che concentrarmi sulle dita dei piedi a yoga non mi riesce granché bene.

p.s. Ci sono anche le coppie da scoppiare, ovviamente: questa mattina ho visto un chiwawa dentro una Hermès Birkin, e ho dovuto fare appiglio a tutto il mio amore per le borse per non scaraventare quel batuffolo lontano lontano. Avrebbe sicuramente tirato fuori le unghie.

7 commenti:

maria nosel ha detto...

Lo smalto maleassortito soprattutto!

lucia ha detto...

hehe lo smalto è di lei, il gitano disperato di lui.. forse mettendo lo smalto al gitano andrebbe meglio!

arianna ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
arianna ha detto...

Onorata di essere stata citata amica mia. Nonostante ciò ricordo quei tempi di ALTRI AMORI, diversi dall'Enrico, in cui i dischi vintage esistevano ma dopo un po' stridevano e il frico abbondava fino a diventare una pancia troppo gonfia stretta nei jeans. La perfezione non esiste e nessuno davvero puo' dire che succederà nel futuro. Però credo nel fatto che dopo tanti frichi deliziosi ma indigesti si inizi a riconoscere i propri sinonimi o, perchè no, i propri contrari ad incastro. Tesoro, mi auguro che tra il saluto al sole e la montagna tu riesca a capire se potrai stare bene in quel corpetto....

lucia ha detto...

nel corpetto sto bene di sicuro! ;) è che delle volte mi danno fastidio quelle assi rigide che ci mettono dentro! x

Alice ha detto...

Io ovvviamente mi classifico tra i contrari. Ma giuro che dopo tanto impegno quasi mi riesce di concentrarmi sulle punte dei piedi!

lucia ha detto...

mi prenoto per delle ripetizioni! :)