martedì 13 settembre 2011

E se fosse



Questo è un post corto, cortissimo, un soffio, ma a cui sono molto legata. E non perché è stato utilizzato durante la Vogue's Fashion's Night Out all'interno di una mostra fotografica sul tempo (o non solo, che va bene la lotta all'ego, ma con un paio di Sam Edelman ai piedi però), ma piuttosto perché mi fruga dentro. Q.b. 
Mi piacerebbe sapere come lo sentite voi, il tempo. Feel free, mi blog es tu blog.

Il tempo è la mia bimba che impara a dare i baci, il disperdersi del profumo nel ricordo di mio padre, le bandiere tibetane sul balcone che si dissolvono in preghiere.
E’ una tazza di tea che c’era e adesso non c’è più, un amore che ti dice che è come se il tempo non fosse mai passato, un fiore che si è stancato di essere bello.
Il tempo è le persone che lo fanno, perché affascina pensare che se c’è un prima c’è anche un poi, da scartare come fosse Natale.


domenica 11 settembre 2011

Qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo, qualcosa di prestato, qualcosa di blu




Andiamo in fila. Qualcosa di vecchio è decisamente sentire sempre le stesse storie, vedere un amico down in a hole losing control (ma con uno stile molto più raffinato di quello della famosa band che ha fatto ciondolare le teste di noi tutti negli anni Novanta), e sapere che non c'è gran ché da fare. Ora, corro il rischio di passare per presuntuosa, ma credo di poter dire che ho gli amici migliori del mondo. Che poi è quello che pensiamo tutti, che ogni scarrafone è bello a mamma soja, quindi vado a dormire con la coscienza pulita. Comunque, quello che volevo dire è che vederli maltrattati, giudicati, o soli, quando a mio avviso dovrebbero essere ammirati come dei diamanti Tiffany, mi scoccia da morire. 
A volte ho l'impressione che sia tutta una questione di mode. Lungi da me toglierle dal piedistallo, le mode, io ne farei qualcuno di riserva, non si sa mai che dovessero perdere un piedino, ma mi sembra che ormai solo ciò che è cheap abbia diritto di esistere, dentro e fuori. (Adesso me lo sono un po' cercato, il ruolo da presuntuosa, ne sono cosciente). Troppa plastica, troppo tutti uguali, troppi mocassini, troppe Kardashians. Sono già in tre, basteranno, no? 
Le differenze spaventano così tanto? Essere profondi vuol dire essere noiosi? Impegnarsi è così duro? Qualcuno una volta mi ha detto che era solo più da amare. 
Ugualmente datati, ma infinitamente più piacevoli (se togliamo il diritto di veto ai piedi), sono un paio di stivali di cui mi ero completamente dimenticata. Alti, con quel Seventies vibe dovuto al fatto che probabilmente quello è il decennio in cui hanno visto la luce, e di color rosso mattone, saranno perfetti per il rugginoso Autunno/Inverno che ci aspetta. Scovare nel guardaroba pezzi perfetti per la moda della stagione mi fa felice. Parlando di profondità, ovviamente.
Qualcosa di nuovo sono di sicuro le ciglia finte individuali. Le mie sono della e.l.f., e le ho comprate di fatto perché costavano un euro e, soprattutto, perché Louise Roe le adora. Dato che io amo lei, e adesso pure le ciglia, sono fiduciosa e immagino un futuro radioso in cui anche lei amerà me, e vivremo un vita fatta di gin tonic e occhi da cerbiatte.
Qualcosa di prestato, dove prestato probabilmente non è il termine più adatto, ma faremo finta di si, sono dei porta gioie indiani che io in realtà uso per i trucchi. Devo dire che c'è voluto del tempo perché l'odore da fine del mondo andasse via, ma adesso sono perfetti, tutti luccicanti sulla coiffeuse, e anche l'offspring li trova parecchio interessanti. I geni, incolpate i geni.
E, alla fine, qualcosa di blu. Fermi tutti che arriva Lui, il meraviglioso Arty Oval Ring di YSL. In realtà non è solo blu, esiste con pietre di vari colori, ma quello su cui ho lasciato l'anima, che di solito apre la strada al portafoglio, è con il turchese. Non inizierò a dire che Alexa Chung li ha tutti, e che è l'anello più particolare che io abbia mai visto, in un mare di chunk rings. Sono sicura che lo sapete già. E se lo avessi saputo anche io, non avrei perso il sonno per poi scoprire che è sold out dappertutto. Ma a me non mi frega nessuno, che non sono mica nata ieri, e ho già iniziato a scrivere la lettera a Babbo Natale.

Balà, versione dell'offspring di voilà, credo di aver finito.
(Vado al matrimonio di mia sorella tra una settimana, l'ispirazione viene da lì)


Stivali vintage

Porta gioie indiani "prestati"
L'unico e solo Arty Oval Ring con turchese, YSL

Something old, something new, something borrowed, something blue





Let's start from the beginning. Something old would definitely be hearing the same stories again and again, seeing a friend down in a hole losing control (but with a much more refined sense of style than the famous band that made us all nod heads in the Nineties), and knowing there's not much that you can do. Now, this might sound a little presumptuous, but I am pretty sure my friends are the best around. Then again, everybody must feel the same way, so I guess I could be forgiven. Anyways, my point is that seeing them abused, or misjudged, or alone when in fact they should be admired as Tiffany diamonds, makes me sick.
 Sometimes it feels like it is all a matter of fashion. Now, please don't get me wrong, I am a firm believer in fashion, in fact I'd love to have more fashion and less rain, at least here in Belgium, but what I mean is that I have the impression that there is quite an obsession for cheapness, inside and outside. (Now I really do sound presumptuous!) Too much plastic, too much all the same, too much loafers, too much Kardashians. There's already three of them, enough!
Are differences that frightening? Is depth that boring? Is commitment that hard? Someone once told me it's just more to love. 
Equally old, but with much more right to be (if we do not consider the feet's opinion), are an old pair of boots I had forgotten all about. Tall, with that Seventies vibe (probably because it is the decade in which they saw the light) and brick red, will be perfect for our rusty Autumn/Winter 2011. Finding pieces in my wardrobe that fit perfectly the fashion season makes me happy. Talking about depth, that is.
Something new must definitely be individual false lashes. Mines are by e.l.f., and I basically bought them because they were only one euro and, surtout, because Louise Roe loves them. Since I love her and now I love them too, there's hope one day she'll love me, and we'll live a life full of gin tonics and fawn eyes.
One thing I borrowed, where borrowed is probably not the right word but we'll go with it, are some indian jewellery holders, that I actually use for my make up. I must say it took a while before they stopped smelling like the end of the world, but now they are perfect, nice and shiny on the coiffeuse, and the offspring finds them already quite attractive. The genes, blame the genes. 
Something blue has to be the marvellous Arty Oval Ring by YSL. In fact, it is not just blue, it comes in many different colors, or should I say with different stones, but the one I laid my heart on, is the one with the turquoise stone. I am not gonna say that Alexa Chung has them all, and that it is different from every other chunk ring I have ever seen. I am sure you all know it. Had I known about it before, I wouldn't have had to loose my sleep only to discovered that it is sold out everywhere. But I am full of resources, and have already started writing my letter to always generous Santa.

Balà, offspring version of voilà, I guess I am done.
(I am going to my sister's marriage in a week, hence the title.)


Vintage Boots

"Borrowed" jewellery holder 

THE one and only Arty Oval Ring with Turquoise Stone by YSL