lunedì 9 maggio 2011

Il giardino del Re

Questo è un pezzo di qualche mese fa, che avevo mandato a Vogue al "Blog de Direttore", e che è stato scelto e pubblicato sul numero di questo mese (per i posteri, trattasi di Luglio 2011).
Come per il post "Si fa presto a dir vestito", lo ripubblico nella sua versione originale, e non nella versione ridottissima in carta stampata.
Inizio ad essere un po' gasata, io ve lo dico.



Lo scorso weekend, seguendo il must della primavera, sono andata a passeggiare nel giardino del re. Solo in questo periodo dell’anno, infatti, i reali belga aprono i cancelli delle loro serre ai borghesi. Le Serres Royales, così si chiamano, sono immense, stipate di rigogliosissime piante di ogni provenienza, colore e foggia. Si è avvolti da profumi, fantasie, raggi di sole che filtrano tra le foglie dal soffitto e decine di paparazzi dei fiori che manco a Cannes.
Mentre il fidanzato pensava a quanto diversa fosse stata la sua pubertà dermatologicamente difficile rispetto a quella di un rampollo che poteva giocare la carta della serra con la fiamma, e io studiavo un albero peloso come il guscio di un cocco, la figlia è partita a razzo verso i realissimi prati. Rincorsa da guardie che, seppur attempate, filavano molto più veloci di me, ha deciso di fermarsi per concentrarsi sulla ghiaia ed evitare il fiammingo castigo. A quel punto si è aperto un panorama da Signore degli Anelli meets I Teletubbies: smeralde colline, prati lussureggianti, alberi dalle folte chiome in lontanza e pure una pagoda con ponticello e laghetto, caso mai venisse voglia di Oriente. Poi, nascosto tra le fresche frasche, ho individuato un gazebo. Di Re Alberto II, consorte Paola l’italiana, annessi e connessi nemmeno l’ombra, ça va sans dire. E mi sono sembrati molto normali, nel senso positivo del termine, questi reali che magari escono in principesco pigiama per fare colazione in giardino. Se poi fossero in compagnia della fiamma capitolata nella serra la notte precedente strapperebbero un sorriso di approvazione anche al mio fidanzato.
Un bel modo di passare una mezza giornata, immersi tra piante particolarissime e colori meravigliosi, per avere un piccolo assaggio della vita di corte e dell’estro della natura.
Per lo meno fino a quando, dopo 43 minuti, vi ritrovate nel medesimo punto e siete pronti a fare saltare le teste di tutti coloro che vi sbarrano la fuga verso la vostra umile carrozza.




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