venerdì 13 maggio 2011

Camminare a coda alta

Quando dico che il mio fidanzato è un sufi, la reazione dell’interlocutore è di solito quella di un gatto che piega la testa: qualcosa ha colpito la sua attenzione. Se aggiungo che in soldoni vuol dire mussulmano, il gatto rincula e abbassa il busto, sulla difensiva. Per calmare gli animi gioco il jolly Battiato, sufi pure lui. E poi, scacco matto: “La Cura, che quasi ogni essere umano trova commovente, è chiaramente ispirata dal Corano, ed è una dichiarazione d’amore di Dio per l’uomo, lo sapevi?”
Il gatto rialza la coda, socchiude gli occhi in segno di pace e si acciambella sereno.
Ho un passato da felina anche io, per carità. Perché certe religioni preoccupano più di altre. Che poi io abbia passato sei mesi a immergermi nel Gange sentendomi oh so hippie, ma che storga il naso quando viene rifiutato un bicchiere di rosso in nome di Allah, la dice lunga sulle mie presunte aperture mentali.
Poi è arrivato un libro, Le Quaranta Porte, di una scrittrice turca di nome Elif Shafak, che mi ha parlato di cose sconosciute nella forma a me più congeniale, il romanzo.
Lo spunto iniziale è dato da Ella, casalinga contemporanea che si rende conto di non avere dato un senso profondo alla sua vita, e inizia a cercarlo guidata e affascinata da un libro dal titolo che, effettivamente, crea grandi aspettative , La Dolce eresia. Qui si narra la storia di Shams-i-Tabriz, derviscio errante del XIII secolo, che s’immola in nome dell’amore per il predicatore Rumi, il quale, ispirato da questa amicizia e dalla straordinaria interiorità del derviscio, diventerà dopo la morte di Shams un grande poeta, lo “Shakespeare dell’Islam”. Shams basa la sua esistenza e la sua spiritualità su “40 regole” da lui create, disseminate sapientemente lungo tutto il libro.
L’aspetto che colpisce in maniera più profonda è la semplicità della verità. Shams, come molti oggi, è odiato dai più per la schiettezza con cui svela la realtà, davanti a chi quella stessa realtà la vorrebbe molto diversa, modellata a proprio piacimento. E spiazza ancor di più perchè ridicolizza tutto ciò che è forma, posa, apparenza, per arrivare al nocciolo della religione, di tutte le religioni, che è l’Amore.

“I miei occhi sono stati testimoni di ciò che di peggio e di meglio esiste nell’essere umano. Niente riesce più a stupirmi.
Passando attraverso tutte queste esperienze ho iniziato a compilare una lista che non si trova scritta in alcun libro, ma solamente incisa nella mia anima. Ho intitolato questo elenco personale “Le quaranta regole dei mistici erranti dell’Islam”. Si tratta per me di leggi universali, prevedibili e invariabili come quelle naturali. Insieme compongono le quaranta regole della religione dell’Amore, cui si può arrivare mediante l’amore ed esclusivamente mediante esso. Una di queste regole dice: “Il cammino della verità è una fatica del cuore, non della mente. Fai che sia il tuo cuore la tua guida principale! Non la tua mente. Conosci il tuo nafs, sfidalo e infine sconfiggilo con il cuore. Solo conoscendo te stesso potrai giungere a conoscere Dio”.

Ora, compiacere il mio fidanzato non è cosa facile. Lui, quando ha la febbre alta e striscia i piedi fino alla libreria per leggere due righe prima di addormentarsi cullato dal paracetamolo, sceglie L’Odissea. Individuare i miei libri sugli scaffali è facilissimo. Questo romanzo è uno dei pochi – pochissimi – terreni neutri, è la nostra Svizzera di carta e inchiostro.
Consigliatissimo, a chi vuole saperne un po’ di più sul sufismo, a chi ama leggere libri con riusciti spostamenti spazio-temporali e storie parallele sapientemente intessute , a chi quando sente la parola mussulmano abbassa la coda e a chi ha solo voglia di un nuovo libro da portare al mare.
Se poi conquista anche il migliore amico ateo, la mamma catto-comunista e la sorella mormona, io lo candido per il Nobel per la Pace.







5 commenti:

Unknown ha detto...

Io vorrei tanto leggere un romanzo scritto da te!... quando me lo invii? Con la dedica mi raccomando!

lucia ha detto...

hehe ma grazie! un bacio!

Alice ha detto...

...per una buona lettura lettura ad alta voce ;)

Alice ha detto...

Che bel post, dolce Luci...mi hai fatto venire voglia di leggerlo!

lucia ha detto...

leggilo, dai, così poi mi dici cosa ne pensi! :)